Nessun Movimento all’ALDE: 40.000 votanti ma Beppe non sfonda all’eurogruppo

Nessun Movimento all’ALDE: 40.000 votanti ma Beppe non sfonda all’eurogruppo

10 Gennaio 2017 0 Di Simone Caminada

Guy Verhofstadt: “poche garanzie”… e mezza euro-Europa dice no a Grillo.

Non ho mai volutamente espresso grandi pensieri – o pareri – sul Movimento e sui suoi leader perché volevo stare a vedere cosa combinavano ma, soprattutto, perché molti eletti della prima ora li conosco personalmente e ammetto che ammiro il loro lavoro in questi anni.

Prima delle feste di Natale e capodanno sono stato a Roma per un convegno e, nei ritagli di tempo, ho anche potuto confrontarmi sulla politica nazionale e capitolina con alcuni. Il quadro si presenta assai complesso soprattutto quando si va a sfidare la parola democrazia, parlando di Movimento 5 Stelle.

Ora questa mossa che sa di dittatura partecipativa, dove il leader propone e tutti abboccano senza neanche sapere nel merito, appare come l’ennesimo banco di prova dove si intravvedono le “prime” falle del sistema nuovo che Grillo vuol innestare nella Penisola.

Un banco di prova dove la macchina ha evidentemente fallito su almeno tre punti convergenti, convergenti perché divergenti.

Punto primo. Quarantamila – circa – persone han votato una proposta sul web.  Al di là del merito, che come a volte si è visto è di richiamo, di pura propaganda populista del “Grande Vecchio” o leader di turno, tante persone quante meno della metà delle persone che abitano nella circoscrizione 1 di Torino. In buona sostanza, si è lasciato decidere a 40.000 persone, lo Juventus Stadium ha 41.507 posti a sedere (così, giusto da sapere!), le sorti di un partito eletto da milioni di persone. E che rischia di andare al prossimo governo. Ma questa è un’altra storia…

verhofstad

Punto secondo. Fare una telefonatina preventiva agli eletti prima di decidere tu e pochi dei tuoi? Andare a dormire tranquillo la notte pensando che la tua ditta si chiami ancora Efdd, Europa della Libertà e della Democrazia e, al mattino, non ritrovare più il proprio banchetto di lavoro perché spostato all’ALDE, Allenza Liberali e Democratici Europei. E tra l’altro, una ditta fa tazze da toilette e l’altra da thè. Capisco che la tazza è tazza (e va sì rispettata) ma credo di capire perché alcuni eurodeputati (deputati a far, dunque, tazze) si siano indignati, ancor più, incacchiati proprio!

Punto terzo. Cornuto, mazziato e se ne va via come un gallo impettito cui han fatto dispetto. Grillo grilletto caro, fai tutto sto casino e poi? Ma non solo, hai persino detto: “L’establishment contro il MoVimento 5 Stelle”! Se poi leggo il breve – devo dire doveroso – comunicato agli iscritti, trovo una frase che mi preoccupa ancor  di più: “La delegazione del MoVimento 5 Stelle in Parlamento Europeo continuerà la sua attività per creare un gruppo politico autonomo per la prossima legislatura europea”. Quindi vuoi starci in Europa? Si sta comodi da quelle parti, parti politiche? Ah, io che pensavo già che tu volessi distruggere, abbattere, uscire (eccetera) dall’Europa e dalle sue sedi.

logoaldeInsomma, per concludere, a me sembra di vedere in Grillo sempre più la parabola di ogni leader un po’ “presuntuosello” che abbiam visto calcare la scena politica di questi ultimi 20… quasi 30 anni; Berlusconi, Bossi, D’Alema,  Fini. Senza neanche nominare Meloni, Renzie, Salvini. Se devo tenere conto che questi signori – e signore – sono i meno “da salotto televisivo” che abbiamo, diventa poi triste citarne altri (che comunque ben conosciamo) o pensare che solo Grillo abbia tutti i torti a fare quel che fa o che solo Grillo abbia tutte le ragioni a fare quel che fa.

Uno dei punti invece di merito, ma riguarda l’ALDE, è a mio avviso l’aver tenuto duro non cedendo alle lusinghe del genovese, potendo lui portare nell’eurogruppo ben 17 euro deputati e quindi dare una forza ulteriore ai liberali democratici. Rimanere coerenti con la propria forma ideologica oggi è un lusso, specialmente per i partiti e, a volte, i singoli eletti. Staremo a vedere le prossime mosse.