Fisica quantistica, un nuovo paradigma ontologico per il XXI secolo.
20 Marzo 2017A questa domanda-affermazione si possono dare risposte molto differenti tra di loro ma c’è un punto fermo da cui si parte che è la celebre distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno.
Il fenomeno è la realtà che percepiamo attraverso i nostri cinque sensi e riguarda direttamente la nostra esperienza. Secondo Kant, e questo punto di vista filosofico coincide anche con il fondamento di tutto il pensiero scientifico tradizionale occidentale, il campo d’azione dell’attività umana si limita all’indagine ed all’analisi della realtà sensibile quello che Cartesio avrebbe chiamato res extensa in opposizione alla res cogitans: il pensiero, la vecchia distinzione tra materia e spirito.
Tale distinzione poteva venire giustificata dal fatto che potesse sussistere una dicotomia sostanziale tra ciò che fa parte della realtà sensibile (ovvero percepibile e codificabile dai cinque sensi) e ciò che è immaginario e lo trascende, assimilabile in ultima analisi alla realtà metafisica ed al divino.
Alla luce delle scoperte della fisica del ventesimo secolo, ed in virtù dei suoi più recenti sviluppi, è profondamente cambiata la visione della realtà naturale. Infatti la teoria della relatività di Einstein e le teorie più recenti che da essa concettualmente derivano, vedi la“Superstring”, hanno dimostrato come la materia in realtà sia una forma di energia la cui intima natura risulta essere “ondulatoria”. L’atomo quindi può essere descritto come un sistema formato da onde recanti energia ed“informazione” ovvero una forma di intelligenza.
È qui che può avvenire la rivoluzione dei presupposti filosofici del pensiero scientifico occidentale. Res cogitans e Res extensa in realtà sono aspetti differenti di una stessa realtà unitaria intelligente come le due facce (testa o croce) della stessa medaglia. Partendo da questa nuova concezione, il passo per stabilire un’analogia tra l’intelligenza della realtà e la mente umana risulta essere estremamente breve e – se si vuole – assolutamente semplice ed immediato.
L’attività mentale umana infatti risulta a sua volta determinata da processi chimici e fisici che avvengono nel cervello e nel sistema nervoso a livello molecolare, atomico, e subatomico:gli stessi livello descritti dalla meccanica quantistica. In estrema sintesi si può definire il nostro cervello come una ricetrasmittente di onde elettromagnetiche. Quindi la mente umana è soggetta alle stesse leggi ed agli stessi meccanismi di funzionamento dell’universo. Una volta compreso ciò si può stabilire una stretta relazione tra la mente umana ed il campo unificato. Il pensiero, che è un diretto prodotto dell’attività cerebrale, acquista una posizione centrale.
Ma cos’è esattamente e come si forma un pensiero?
Il pensiero, nella sua accezione più semplice, è un insieme organizzato di impulsi elettromagnetici (un treno di onde) generati dal cervello in risposta a uno o più stimoli ricevuti dall’esterno. Pertanto è per questo che, a mio avviso, la Fisica Quantistica diventa uno strumento più importante ed efficace per interpretare e descrivere la realtà: un vero e proprio nuovo paradigma ontologico.
Questo avviene anche perché moltissime banche dello scibile umano stanno scoprendo vie che sembrano assolutamente nuove ma che, in realtà, riprendono concetti antichissimi derivanti dalle culture ancestrali ed estremamente raffinate e avanzate dell’Antico Egitto e dell’India Indovedica.
Misconosciuti ed esoterici, proprio come la scienza vibrazionale di Nikola Tesla. Geniale scienziato, incompreso e mirabolante inventore, fu probabilmente colui che inventò la radio contendendo il primato a Guglielmo Marconi ( su tali fatti non è stata ancora fatta sufficiente chiarezza) e al quale dobbiamo veramente moltissime invenzioni e scoperte.
Comunque il filo conduttore di tutte queste nuove scienze e discipline non è nient’altro che un approccio alla realtà completamente diverso da quello finora offerto dalla Fisica Newtoniana. A tal proposito, è il caso di riprendere ri-contestualizzandola una celebre espressione del filosofo novecentesco francese Guy Debord: «Il più moderno è anche il più arcaico» in quanto, oggi, tale nuovo paradigma ha permesso a mio avviso di intraprendere e realizzare gli obiettivi del CERN di Ginevra, ovvero, studiare la vera natura della materia e dell’energia ad essa connessa. Come d’altronde aveva già dimostrato la Relatività e la teoria del campo unificato Einsteniane cercando di svelare la vera natura del Big bang.
Oltre a questo, l’approccio offerto dalla Fisica Quantistica presenta un ampio ventaglio di innumerevoli applicazioni a tutti i campi dello scibile che vanno dalla Fisica e l’Astrofisica alla Medicina e all’Informatica.
Riguardo a quest’ultima sono già stati realizzati i primi superpotenti ed iperveloci computer quantistici che sfruttano il principi della non località e dell’Entaglement quantistici per incrementare le prestazioni degli strumenti informatici hardware e software. Di recente il celeberrimo scienziato Sephen Hawking kha inventato una versione del gioco degli Scacchi che sfrutta i principi della Fisica Quantistica per mettere in luce l’intima connessione tra la struttura logica del Nobilgiuoco e quest’ultima. Infatti, la partita può essere considerata non solo come un insieme di mosse, ma anche e soprattutto come un processo a più fasi che però converge alla fine in un unico punto: la posizione finale della partita stessa annullando istantaneamente come fa l’Entanglement i limiti del tempo e dello Spazio.
Dunque alla luce di tutte queste riflessioni e considerazioni si può a mio avviso considerare la fisica quantistica, non solo una sottocategoria della fisica stessa, ma soprattutto come un nuovo paradigma ermeneutico per interpretare e descrivere la nostra realtà.