Religione – La nascita del Museo Papa Luciani a Canale d’Agordo.

Religione – La nascita del Museo Papa Luciani a Canale d’Agordo.

20 Settembre 2016 0 Di Riccardo Narducci (Vaticanista)

Religione - La nascita del Museo Papa Luciani a Canale d’Agordo.

Il 26 Agosto del 2016, dopo un lavoro di circa sette anni, ha preso definitivamente vita e forma il museo Papa Luciani, sito in Canale d’Agordo, suo paese natale.

In questo luogo, tra le montagne bellunesi, sono contenuti oggetti e documenti molto preziosi come, ad esempio, gli occhiali usati dal pontefice o la sua veste talare usata durante i 33 giorni del pontificato.

Il museo nasce dall’impegno impagabile del suo direttore, Loris Serafini, delle collaboratrici e guide Laura Busin e Chiara Fontanive e di altre persone che hanno dato un importante impronta e fornito le proprie energie per la realizzazione di questo importante punto di riferimento del bellunese.

Alla sua inaugurazione ha presenziato, con una messa, il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin. Il Cardinale ha ricordato l’importanza e l’attualità della figura di Papa Giovanni Paolo I, parole poi arricchite dalle considerazioni della signora Falasca Stefania, postulatrice della causa di beatificazione del Papa venuto dalla montagna, la quale ci illustra il modo semplice, vibrante ed alla portata di tutti del linguaggio di Albino Luciani.

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Nel MUSAL, museo Albino Luciani, inaugurato a 38 anni dall’elezione a pontefice, vi sono contenuti inoltre anche la storia e la cultura della Valle del Bios e di Pieve di Canale, come tanti anni fa era chiamato.

Personalmente mi recai a Canale D’Agordo nell’ottobre del 2014 quando questo progetto era in fase di concretizzazione e si stava lavorando con serietà e profondità alla sua realizzazione. A mio avviso questo Museo, è benvenuto come vero e proprio punto di riferimento per comprendere e ricordare quello che, non solo da Papa ma anche da semplice prete di campagna, ci ha lasciato. Un insegnamento unico, tutto improntato all’essenzialità e all’umiltà, caratteristica che Albino Luciani pose alla base della propria vita.

Ancora oggi il suo ricordo è vivo in tutta Italia, a Roma, nel mondo e, in particolare, in America Latina dove vi sono paesi cui Luciani era molto legato. Possiamo affermare che Papa Giovanni Paolo I rivive in modo autentico nel museo e credo sia importante che ogni uomo di fede possa, attraverso questi luoghi tanto cari al vescovo di Roma e alla sua storia, impegnarsi per portare alla massima conoscenza questa nuova realtà che, dopo anni di duro lavoro silenzioso, è sbocciata tra le montagne del Belluno e ora irradia tutto intorno a lei.

Con grande gioia, in questi giorni, possiamo apprendere che la causa di beatificazione, con il suo processo, è al traguardo. Una beatificazione che sarà sicuramente anche figlia delle virtù eroiche dimostrate da don Albino in vita, che ha umilmente cercato di diffondere attraverso i suoi insegnamenti, ponendo al centro del proscenio Cristo ed il Vangelo. Qui, nei suoi insegnamenti, è l’attualità di quest’uomo mandato fra noi dal Signore poiché, non solamente si possano scrivere testi ed opere, ma affinché, la vita di tutti possa essere non più uguale a prima della sua venuta fra noi. Il MUSAL, ha quindi questa importante funzione; essere cuore pulsante degli insegnamenti di Papa Luciani.

Personalmente legato a questo piccolo e grande paese delle Dolomiti, alla sua storia che s’intreccia così alla storia della Chiesa, alla sua gente e alla sua cultura, non mi resta che, di nuovo, rendere onore alle donne e agli uomini che si sono impegnati per la realizzazione del progetto, all’amica Roberta De Toffol che ha il suo bel negozietto di souvenir proprio in mezzo alla piazza dove, fin da bambino, Albino Luciani muoveva i suoi passi di fede cristiana e, infine ma senza dimenticare la cittadinanza tutta, alla nipote del pontefice, cara amica Pia Luciani.