Paolo Villaggio tra terra e Fede

Paolo Villaggio tra terra e Fede

6 Luglio 2017 0 Di Riccardo Narducci (Vaticanista)

Pochi giorni fa (3 Luglio 2017) si è spento ad 84 anni Paolo Villaggio, amato attore comico italiano che, durante la sua carriera, ha fatto conoscere al mondo varie sfumature dell’Italia media, sofferente e comica al contempo.

Una esilarante maschera dell’arte cinematografica dalle mille sfaccettature che ha saputo dar forza agli ultimi, a coloro che nella vita quotidiana non hanno spazio e faticano a trovarlo. Attraverso i suoi film Villaggio ha saputo far ridere e far riflettere su quelli che sono i veri e più importanti problemi della vita.
Un personaggio importante che nella vita reale ha fatto a cazzotti con la società, la politica e la Fede. Per esempio da non credente, Paolo Villaggio dava molta fiducia ai maghi, ai fattucchieri ed a chi prediva il futuro. Diceva sempre

«una maga russa mi ha predetto la data della mia morte e devo prepararmi bene».

Durante la sua vita ha stretto amicizie importanti con personaggi come Gassmann, Tognazzi, Fellini, Monicelli, Ferreri e Faber (“l’amico fragile” di mille avventure insieme a Tenco). Con tutti ed a tutti aveva fatto conoscere il suo lato privato, quello dell’anticlericale (ne aveva anche per Papa Benedetto XVI e Papa Francesco), il suo lato di persona di sinistra moderata, affascinato dalle stelle e dall’universo cui sostituiva Dio, affermando che

«in un mondo in cui l’uomo ha paura dell’universo non può esserci un piccolo Dio»

Come scritto nelle Sacre Scritture.
Affascinato anche da Margherita Hack, ne sosteneva e ne studiava ammirato le sue idee, di un mondo ma ancor di più di un universo guidato dalle stelle e dall’astrofisica, un universo senza Dio. Non a caso il suo funerale è stato una celebrazione laica.

Villaggio è stato un rivoluzionario a suo modo, ci ha mostrato una comicità che usciva dalla bonarietà gratuità, non per forza una comicità del vincente ma anche del perdente.

La fortuna e la bravura di Paolo Villaggio è stata quella di spaccare l’immaginario del cinema tradizioneale, lavorando anche con grandi registi come Fellini. La sua è stata una comicità amara, vissuta e per questo autentica, senza schemi o montature figlie della società postmoderna.

La gioia – mia personale – di avere in vita ancora Plinio Fernando, in arte Mariangela la figlia di Fantozzi, la cui abitazione si trova nel queartiere di Piazza Bologna nella via in cui sono nato mi gratifica e mi fa sentire ancora più vicino questo indimenticato artista.