Vattimo e la circonvenzione di incapace – 40% Fidel & Co., adesso parlo io!
3 Giugno 2021Ho spiegato tutto per filo e per segno alla Procura di Torino ma pare che oltre ai dati reali ci sia altro sotto e Vattimo allora avrebbe forse ragione a sentisi perseguitato.
Vorrei rispondere brevemente a quanto nei miei riguardi leggo sui giornali in questi giorni, cosa che ho già fatto a suo tempo con la dr. Giulia Rizzo, Publico Ministero che ha in mano il fascicolo.
Partiamo da Fidel Castro. Sto benedetto taccuino non ha segreti su potenziali bombe nucleari ne su lavatrici di ultima generazione. Non ha niente di speciale se non una appassionata dedica al giornalista che lo intervistò, appunto Gianni Vattimo, nel 1996. E questo che valore può avere a parte l’affettivo?
40% è vero. Interrogato dal PM sul fatto il bancario ammise che alla sola sua presenza Vattimo firmò nell’estate 2017 una serie di polizze assicurative a beneficiari vari. Per arrivare al totale, tolto il “mio” 40, ne mancano ancora 60 giusto? mi pare di si. E allora chi sono gli altri beneficiari?
30% alla figlia, praticamente sconosciuta, della psicologa allieva di Vattimo che da Vattimo ha avuto decine e decine di migliaia di euro anche negli ultimi anni, comunque antecedenti al 2018. Psicologa che ha de facto promosso una cena verso la metà di ottobre 2018 insieme ad una sua vecchia amica geriatra e al bancario di cui sopra per convincere Gianni Vattimo a lasciarsi affibiare un amministratore di sostegno. “Un’imboscata”, per come l’han definita il giorno dopo Gianni e il bancario.
In tutto questo c’è da aggiungere che la figlia della psicologa già quei soldi se li aspettava subito nel conto corrente nel 2017 e non come lascito. Operazione che appunto bloccai perché Gianni negli anni aveva dato troppo a troppi, lei compresa.
Gianni, si ribella e dice no al farsi limitare. E dunque la storia dovrebbe finire li! Invece la geriatra si eleva ad amica personale di Gianni da anni (addirittura) nonché suo medico geriatra e, millantando ste belle credenziali, va in Procura sezione Fasce Deboli a dire – dire – le peggio cose sulla salute di Gianni e sul a lei sconosciuto Simone senza portare alcun documento medico o prova di ciò che va affermando. Fa un esposto – si chiama così – con tanto di relazione a sua firma priva di documentazione che ne comprovi una qualche veridicità.
Gianni, ignaro di ciò che gli stava accadendo alla spalle dopo la “famosa” cena, viene interrogato come testimone il 21 dicembre 2018 (mi pare giusto il giorno) e subito derubrica a mera conoscenza e tuttalpiù medico cui chiedeva di prescrivere qualche aspirina di tanto in tanto codesta geriatra. Già questo smonterebbe la credibilità sia della geriatra che del suo esposto senza sostanza, ma andiamo avanti.
Viene richiesta dal PM una prima volta l’amministrazione di sostegno per Gianni e subito negata con gran sdegno dal Giudice, allora dr.ssa Tamagnone. Non contenta la Procura chiede una perizia al dr. Freilone che scrive 23 pagine di elogi al grande Vattimo, alla sua storia ed al suo presente. Gli elogi vengono inframezzati da una serie di considerazioni nel verso di questa geriatra non geriatra che non portò documenti medici. Quindi basando gran parte del suo testo su parole vacue, per quanto un misero restauratore orafo potrebbe pensare.
Di più. Su Gianni scrive il perito, dr. Freilone, che, cito: «L’eloquio spontaneo era lievemente rallentato, si faceva a volte più preciso e dettagliato, a volte più caotico e incerto (in specie sulla storia medica e sui farmaci assunti, persino in modo sorprendente rispetto alla storia di vita e al livello culturale, se non letto in chiave depressiva e vascolare “neurasteniforme”)».
Perché si sa, il percorso del grande intellettuale torinese è sull’onda dei grandi medici farmacisti Heidegger e Nietzsche e nessuno, dico nessuno, dimentica mai i nomi di tutti i farmaci che prende. Ma questo è solo uno dei tanti esempi delle deduzioni logiche che han portato alla richiesta di amministrazione di sostegno.
Andiamo a pagina 23 della relazione del dot. Freilone, poi vi spiego come mai. «Il Prof. Vattimo Gianteresio presenta aspetti di difettosità delle condizioni psichiche, ascrivibili a “Encefalopatia Vascolare” o a “Vasculopatia cerebrale” e a Disturbo Depressivo Senza Specificazione (DSM-5), rilevanti ex art. 643 c.p. e tali da “renderlo potenzialmente circonvenibile”. Altresì tale condizione non appare con evidenza riconoscibile da terzi, alla luce degli elementi di cui si è venuti oggi a conoscenza».
Non appare con evidenza riconoscibile a terzi. Va da se che chi gli è vicino poteva riconoscerla, dice forse giustamente la PM dr.ssa Rizzo. E chi gli è vicino? Simone, ovviamente, ma anche evidentemente la psicologa madre dell’ereditiera di cui sopra. Dico che questa tse.. “amica” psicologa era molto vicina a Gianni un pò perché era sempre qui a casa di Gianni e un pò perché altrimenti con che grado di vicinanza avrebbe potuto permettersi di indire una cena allo scopo di limitarlo?!
Adesso, secondo voi, chi può meglio riconoscere una qualche “difettosità” ecc. – ammesso che ci sia – fra un restauratore orafo e una psicologa psicoterapeuta che gli sta vicina, non a livello professionale, da almeno 40 anni? Il diplomato restauratore o la laureata psicologa psicoterapeuta che ha potuto beneficiare, per la di lei figlia, del 30% di una polizza e decine e decine di migliaia di euro ‘gratis et amore Dei’… fate voi!
Le parole del dot. Freilone, eminenza fra le Procure a quanto mi si dice, vengono successivamente smentite da non uno bensì molteplici colleghi – anche inviati dalla Procura – e da fatti, non ultimo i libri e le interviste e la vita che ancora porta avanti il mio amico Gianni.
Torniamo alle polizze. 20% va ad un quarantenne che, conti bancari alla mano, aveva estratto in più modi dai conti Vattimo, e nei soli 5 anni – su 20 di conoscenza con Gianni – che personalmente ho valutato e portato alla PM dr.ssa Rizzo, centinaia e centinai di migliaia di euro fino ad oltrepassare di quasi la metà il vecchio migliardino di lire. Tutti modi leciti, penso io, e non alla stregua di un truffatore!
Il resto è diviso fra due persone e si tratta appunto del 10%… inutile stare ad indagare direi.
Se rifacciamo i calcoli dunque vediamo una benestante psicologa (multiproprietaria immobiliare a quanto ne so, forse sbaglio) che per sua figlia ottiene il 30% di un patrimonio terzo e decine di migliaia di euro; un ragazzo mai presente (lo dice il conto dei suoi continui viaggi di piacere ecc.) miliardario coi soldi di Gianni che ottiene il 20% e me, l’uomo “ombra”, come vengo definito dai giornali, che ottengo il 40%. Diciamo che se l’ombra di solito è sempre attaccata ad un corpo, e in questo caso è il corpo di Gianni, vuol dire che sono sempre vicino a lui da 10 anni, cioè 350 giorni all’anno per 10 lunghi anni escludendo qualche giorno per me. Proprio un estraneo come sta figlia di altri e il miliardario (miliardario coi soldi di Gianni) non sono! potrà Gianni liberamente pensare che essendo lui solo e senza figli o particolari eredi vuol destinare qualcosa al suo amico “ombra”?
Lunga, mi rendo conto, ma mi sembra abbastanza esaustiva la sola spiegazione di questo 40% e delle connessioni fra la geriatra che fa l’esposto e l’ereditiera (la madre della) con tutto il loro cerchio di amici interessati al patrimonio di Gianni che mi pare fin di troppo dettagliare anche il resto. Resto che comunque è stato ampiamente dettagliato alla Procura.
Senza tediare oltre il lettore dunque, con gente alla stregua di questa psicologa o del miliardario (ma non solo loro) e, oltre a tutto il resto, dimostrato io ogni centesimo speso dal conto Vattimo come amministratore, vedendo che ogni mio giorno e ogni mio pensiero vanno all’amico Gianni, vedendo che palesemente molti testimoni hanno mentito e o plasmato la verità (non posso raccontarvene una quasi da sbellicarsi perché è un fronte ancora aperto), con che piglio si dà credito alle parole di questi e non a quelle dell’intellettuale fra i più famosi italiani? Oppure agli psicologi e psichiatri che l’han periziato anche quest’anno? E uno è stato nominato proprio dalla Procura, ribaltando de facto la tesi “farmaceutico-heideggeriana” ecc. precedente.
Oltre al fatto che, non si sa come mai, non si riesce a far dar credito alle verità bancarie, scritte nero su bianco come, nero su bianco, sono i libri e gli interventi giornalistici di questa grande mente del ‘900 e del presente ventennio. Bah!
Simone Caminada, Torino 03 giugno 2021