Basta un SI e cambia il governo. Referendum al 60% di NO e Renzi lascia
5 Dicembre 2016Poco dopo la mezzanotte di lunedì 5 dicembre 2016 Matteo Renzi dichiara di voler dare le dimissioni. A seguito della fragorosa sconfitta del Presidente del Consiglio, pare, da domani qualcosa cambierà.
Va detto, a onor del vero, che la lunga battaglia condotta – praticamente – da un uomo solo è stata altamente ricompensata da milioni di voti e di persone che ci hanno creduto. Pochi esponenti dell’attuale governo (e dire “attuale” assume già un certo sapore anacronistico) avrebbero saputo tener testa a costituzionalisti e professori rinomati, giornalisti e professionisti di lungo corso come, in effetti, il fiorentino ha – a suo modo – fatto. Fosse la troppa spavalderia, stavolta, non dato i frutti sperati.
Ma qui chiudiamo forse un altro capitolo della saga politica iniziata col primo golpe assestato dall’interno, come ricorderete (il tecnico Mario Monti, #EnricoStaiSereno e infine #MatteoPureTu).
Pochi giorni fa abbiamo letto l’articolo di Francesco Greco (Referendum: Renzi al capolinea, scende alla prossima?!) e, in effetti, è stata una ottima premonizione ma, soprattutto, ha chiaramente messo nero su bianco, da una parte il malumore comune italiano per un cancelliere che arbitrariamente tentava di mettere mano sulla Costituzione e, dall’altra, lo stesso Matteo ormai inviso alle cancellerie europee. Senza dimenticarsi, il giornalista Greco, che il guardaspalle Napolitano, colui che in qualche modo faceva da scudo sul pupillo, ormai è anche lui fuori dai giochi.
Siamo ancora a domenica poco dopo la mezzanotte e, mentre tutti stiamo pensando di aver scritto una nuova pagina, i vecchi partiti e quelli emergenti si stanno prodigando per succedere al corpo caldo del governo non ancora morto.
E su questo punto, in un intervento a “Porta a porta”, Marco Travaglio (che non celando minimamente la sua gioia per l’esito del voto) si è lanciato anch’egli in una premonizione tutt’altro che fuori luogo: il direttore de “Il Fatto Quotidiano” ha annunciato che vero presumibilmente non cambierà niente, Presidente del Consiglio a parte, perché, se è vero che molti dei parlamentari e senatori di questa legislatura sono al loro primo mandato, quanti credete che saranno quelli che vorranno andare al voto anticipato con conseguente perdita di pensione?
E già, ma dove vai se la pensione non ce l’hai? E tutti noi lo sappiamo ma, soprattutto, lo sanno molto bene anche i nuovi eletti che, senza maturare il diritto alla pensione, restano a bocca asciutta.
Bye bye Renzi anzi #CIAONE. Stiamo a vedere cosa succederà nei prossimi giorni anche se, state pur tranquilli, non credo succederà poi granché per le nostre normali quotidianità.