Sensazioni (di F. Salvini)
26 Settembre 2019È riapparso il sole oltre la brughiera
di rame e di catrame
e la terra di cera
riprende a guardare l’immane
e antico suo risveglio d’oltremare.
Freme la frasca, la viola scordata
dal vento in un tocco di dita,
la vita che s’apre e poi s’abbandona
in un momento
– il giorno non cambia a Pamplona,
né a Milano, ma il ramo
raccolto in un’ebbrezza
di luce dice
sempre quel che narra la brezza,
senza fretta; e in poco la foglia scuce.
La nube tarda ma riappare:
dell’oro non resta che orrore,
soltanto esistenze annoiate
per le strade, senza troppo rumore;
solo il suono di suole scompagnate.
F. Salvini, Canto Rotto, Edizioni Helicon 2015, Arezzo, p. 98