La cosiddetta “cospirazione dei ricchi” e la crisi finanziaria permanente
13 Ottobre 2018Attualmente e fin dal 2008, ma il processo è in germe dalla seconda metà del secolo scorso, viviamo in una crisi economica e finanziaria sistemica che (per la sua vasta portata e le conseguenze negative) sembra non avere fine né soluzione.
In realtà questo stato di cose che si sta realizzando e consolidando, appunto dagli inizi del ventunesimo secolo, non è una semplice crisi ma l’affermazione di un nuovo paradigma che rappresenta l’ultimo stadio di ciò, che in tempi ancora apparentemente non sospetti Guy Debord chiamava “il dominio dello Spettacolare Integrato”. Questo concetto non è altro che l’esplicazione e la massima estensione di ciò che già K. Marx nei “Grundrisse“, aveva definito l’avvento del mercato mondiale e prevedeva l’assolutizzazione e la diffusione capillare a livello globale dell’impero del capitale. Si tratta, ancora una volta, di ciò che Bauman per primo ha definito società liquida, la risultante del processo di globalizzazione guidata e promossa dalle multinazionali che insieme al grande capitale detengono la tecnologia più avanzata.
Ma, chi controlla le fila di tutto ciò, che ha il fine ultimo di controllare il mondo e asservirlo al proprio volere tramite la tecnocrazia, instaurando ciò che, le cosiddette teorie complottiste, definiscono il NWO (New World Order)?
Un nuovo ordine ultra-liberista e tecnocratico che prevede un movimento libero e universale delle merci, dei capitali e delle persone, e un generale livellamento culturale e sociale di queste ultime – tutte uguali rispetto al denaro e sottostanti e sottomesse alle sue nuove regole. Esso ha un nome e un cognome, e si rivela nient’altro come il dominio compiuto e totalizzante delle vecchie e nuove élite finanziarie globali. Comunque, anche pur non essendo complottisti e guardando la realtà dei fatti, la ricchezza mondiale (soprattutto negli ultimi decenni grazie anche a politiche fiscali favorevoli e al crollo di ogni altro modello politico, economico e sociale alternativo al capitalismo globale) si è spostata e concentrata nelle mani di un’élite sovranazionale e apolide ristretta.
Stiamo parlando della casta di super ricchi, stimata approssimativamente nell’ordine del’1% della popolazione mondiale, che controlla la maggior parte delle risorse, delle ricchezze e soprattutto del denaro, ovvero, il marxiano universale equivalente astratto di tutte le merci che serve ad acquistare ed impadronirsi di tutte le altre, mondiali. Infatti, è di questa categoria di persone, la nuova classe dominante globale e delle nuove regole del denaro da quest’ultima introdotte che parlano, ad esempio, i libri di R. Kyosaki, formatore e guru della finanza statunitense, soprattutto il testo “La Cospirazione dei Ricchi (le otto nuove regole del denaro)“.
È in quest’ottica che questo e altri autori hanno promosso il cambiamento epocale che viene portato avanti dalla cosiddetta “cospirazione dei ricchi” – che non è solo negativo, ma rappresenterebbe per tutti una straordinaria opportunità di crescita e miglioramento del proprio status economico-finanziario raggiungendo livelli di benessere e di ricchezza mai raggiunti prima. Questo salto di qualità sarebbe possibile grazie all’educazione finanziaria personale e ad un cambiamento paradigmatico di mentalità ed atteggiamento nei confronti del denaro.
Tale mutamento di prospettiva prevede l’abbandono della pratica del risparmio e delle logiche sistemiche delle moderne socialdemocrazie e liberal-democrazie in cui l’individuo teoricamente dovrebbe lavorare e produrre sostanzialmente non solo per se stesso ma, anche e soprattutto per lo sviluppo sociale ed economico della propria comunità in favore di una prospettiva prettamente egoistica o, nel migliore dei casi, particolaristica per la quale nel mondo odierno conterebbe soprattutto l’autonomia d’azione dell’individuo (resa possibile dal possesso e dalla corretta gestione psicologica e tecnicista del denaro). Denaro che viene a sua volta concepito non tanto in base ai canoni economici classici riferibili al valore d’uso, e sempre di più al giorno d’oggi al valore di scambio, ma come flusso energetico in costante movimento. Quest’ultimo, permetterebbe, ma solo a chi, essendo già dotato potenzialmente di grandi e spiccate attitudini e capacità commerciali ed imprenditoriali, lo conosce e lo riesce a padroneggiare pienamente una vita certamente straordinaria, ricca di soddisfazioni morali e materiali. E sicuramente sopra le righe.
Inoltre, in quest’ottica, il denaro viene visto e percepito come energia liquida in movimento, e la formazione finanziaria necessaria a produrlo, proteggerlo, gestirlo per investirlo bene e farlo fruttare, diventa uno strumento assolutamente irrinunciabile e funzionale a salvaguardare ed incrementare la qualità della propria vita; tutti i problemi della società e dell’economia contemporanee pare sembrino nascere dall’ignoranza di questi precetti comportamentali e di queste regole.
Ma purtroppo questa visione e questa narrazione suggestiva, forse qui anche eccessivamente esemplificativa, per certi versi ingenua e semplicistica della realtà, anche se presenta aspetti interessanti risulta essere molto parziale, ingenua, fallace, incompleta, fortemente inadeguata rispetto alla reale complessità dei processi ed alle dinamiche sociali, economiche e finanziare in gioco. E, soprattutto, sfacciatamente a favore di quel ristretto gruppo di persone che riescono ad entrare e ad esser parte integrante di tali meccanismi tecnicistici ed utilitaristici.
La maggior parte della popolazione mondiale in questo sistema altamente instabile, tutt’altro che giusto e perfetto, si troverebbe semplicemente in grossi guai e, nella maggior parte dei casi, costretta a perdere i diritti sociali ed economici faticosamente conquistati da almeno due generazioni dalla seconda metà del secolo scorso.
Questo già accade soprattutto in Europa e negli Stati Uniti d’America, dove si diventa da un giorno all’altro sempre più poveri, nel mentre emergono le nuove grandi potenze (vedi BRICS; Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica). Tutto ciò sta concorrendo a produrre anche fenomeni collaterali piuttosto gravi e rilevanti come le recenti e repentine crisi del sistema finanziario e soprattutto bancario mondiale, la migrazione di massa dai paesi poveri del Terzo mondo. Eccetera.
Quadro che si fa ogni giorno più allarmante e pericoloso con tutte le conseguenze che ciò può portare, come soprattutto può condurre – e condurci, sic! – ad una serie di devastanti guerre tra poveri nei Paesi (almeno sulla carta) economicamente e socialmente più sviluppati.
A tal proposito si osservi ciò che è accaduto e sta accadendo nella nuova America di Donald Trump e nell’Unione Europea, dove stanno nascendo spinte e derive ribellistiche populiste e nazionaliste come reazione – vero presumibilmente – alle politiche economiche di Austerity e di rigore di bilancio imposte “dall’alto”. Queste ultime, contrariamente a ciò che avveniva solamente poco tempo fa, non hanno però più il favore e il consenso dei cittadini, che si ribellano in massa come di recente è capitato in Grecia, e ora sta succedendo in Italia con l’avvento del nuovo governo giallo verde. Questi fatti, a mio avviso, sono la prova lampante del palese ed eclatante fallimento del modello di sviluppo neo-ordo liberistico, e impongono sicuramente una riflessione su tutti i limiti e i terribili difetti che esso reca in sé, ammettendo soprattutto che la cosiddetta cospirazione dei ricchi, e la crisi finanziaria permanente a essa congenita, per ora ha portato fondamentalmente per lo più solo gravi danni e aumento della miseria, delle diseguaglianze e della disperazione dei popoli in tutto il pianeta procurando vantaggi e benefici solo alle élite globali.
Bibliografia
Raimondo Galante “l’Internet Society” ebook ASINO ROSSO edizioni e-book streetlib 2017
Guy Debord “Commentari sulla società dello spettacolo e La Società dello Spettacolo” SugarCo edizioni srl Milano Marzo 1990
Alfio Bardolla “L’arte della ricchezza” Sperling & Kupfer 2008
Platone “La Repubblica” BUR Rizzoli 1981
Robert T. Kyosaki “La cospirazione dei ricchi” Piero Gribaudi Editore srl 2010