Emergenza per la mattanza delle balene in Danimarca.

Emergenza per la mattanza delle balene in Danimarca.

26 Luglio 2017 0 Di Danilo Campanella

Come ogni anno il “grindadráp”, termine  faroese che indica la mattanza dei balenotteri nelle isole Faroe, si compie, trasformando il mare in sangue.

Non è un miracolo di Mosè, ma la realtà che si ripropone inesorabilmente il 17 luglio, in un rituale sanguinoso che, da fine maggio, ha ucciso 200 esemplari di balene pilota in un solo giorno.

Soltanto nel 2017 sono stati massacrati 700 cetacei. Come la corrida in Spagna, la Danimarca non riesce a fare a meno delle vestigia di un tempo tribale in cui non si conosceva la pietà per animali e, spesso, nemmeno per le persone.

Cosa ancora più atroce, sulle spiagge delle Isole Faroe si radunano tutti, anche i bambini, che per l’occasione possono uscire da scuola, per assistere ad un osceno spettacolo. Nonostante le proteste di associazioni, attivisti e nazioni, le autorità danesi non sembrano intenzionate ad arginare il fenomeno. Non aiuta sapere che le ultime ricerche scientifiche e giuridiche sulla “persona” identificano i primati (scimmie superiori) e i cetacei (balene, delfini, orche) come “persone non umane”, ovvero come creature capaci di autocoscienza.

Studi in cattività testimonierebbero la capacità che queste due specie, al pari dell’uomo, hanno sia nel riconoscersi davanti allo specchio, sia nel costruire un linguaggio con una creatura di riferimento: l’uomo.

Il nostro comune appello appello è che si intensifichi l’impegno di convincimento verso il governo danese, alchè si abolisca tale festa, indegna di essere all’interno del pantheon dei popoli civili.