Bitcoin e le altre Criptovalute, la rivoluzione monetaria della tecnologia Cyberpunk.
2 Novembre 2017Da un po’ di tempo si parla molto di Bitcoin e delle Criptovalute come di una nuova forma di asset dove poter investire i propri soldi. Ma di cosa si sta parlando in fondo in fondo?
L’opinione pubblica pare divisa in due opposte fazioni: gli entusiasti che sembrano aumentare ogni giorno di più e i detrattori tra cui figurano grandi banche d’affari come la JP Morgan che, tramite il suo Amministratore Delegato, di recente ha dichiarato e fatto intendere che il Bitcoin e le altre criptovalute non sufficientemente regolamentate e trasparenti possono costituire un grosso abbaglio ed un pericolo per gli investitori.
Ma, appunto, di cosa stiamo realmente parlando?
A tal proposito per poter fare un po’ di chiarezza è necessario tornare un po’ indietro nel tempo, fondamentalmente agli anni Ottanta del secolo precedente, in cui non esisteva ancora Internet e alcuni scrittori e registi – ma anche artisti e filosofi – si interrogavano per la prima volta nella storia di cosa potesse essere il cyberspazio e di come si potesse sviluppare ed evolvere il rapporto tra uomo e macchine. Pertanto, per poterci intendere e comprendere l’argomento che stiamo trattando, uno splendido esempio di tale cultura è costituito dal film di Ridley Scott “Blade Runner” del 1982 tratto dal celebre racconto di Fantascienza di Philip Dick “Il cacciatore di androidi” in cui il mondo è minacciato da una banda di replicanti poi sconfitta e sgominata dal cacciatore Rick Dekard ovvero Harrison Ford nella trasposizione cinematografica.
Tali uomini artificiali estremamente avanzati e potenti ma dalla vita estremamente breve, che sono progettati per essere i soldati perfetti ed essere impiegati come forza lavoro nelle colonie “extramondo” site nello spazio esterno alla Terta, si ribellano al controllo dei loro creatori umani , sono il prodotto più avanzato delle industria Tyrell e sono capitanati dal superavanzato androide superumano Roy Batty interpretato magistralmente da Rutger Hauer, che per le sue caratteristiche personali e la sua morte eroica potrebbe essere paragonato al celeberrimo “Angelus Novus”, l’angelo della Storia di Walter Benjamin.
Il movimento cyberpunk, dunque a mio avviso, non fa altro che riprendere alcuni temi e estremizzare alcuni concetti presenti per esempio nella psicogeografia di matrice Situazionista ricordando che il movimento filosofico-artistico-politico capeggiato dal filosofo e regista parigino Guy Debord, tra i suoi obiettivi aveva proprio quello di liberare le potenzialità nascoste e represse della vita umana quotidiana ridefinendo per esempio gli spazi urbanistici. Il concetto di cyberspazio elaborato ed esaltato dal movimento cyberpunk non fa altro che ipotizzare la creazione di uno spazio virtuale creato dai computer e dalle nuove tecnologie nel quale possono accadere delle situazioni sicuramente innovative e inedite (anche se non sempre positive come appunto nel caso del film “Blade Runner”) e l’essere umano viene proiettato in un futuro a volte inquietante ma sempre catartico in cui esplicare al massimo grado le proprie potenzialità latenti.
In questo ambiente culturale rivoluzionario hanno preso forma le utopie dei nuovi artisti informatici, gli hackers che progettavano di rivoluzionare il mondo servendosi delle nuove tecnologie informatiche e telematiche prima o subito dopo l’avvento di Internet. In questo ambito il mitico e sconosciuto creatore del Bitcoin, Satoshi Nakamoto, una sola persona o molto più probabilmente un gruppo di hackers e tecnici esperti informatici di computers ed Internet, ha concepito e realizzato un nuovo modo virtuale assolutamente innovativo, estremamente avanzato e sicuramente rivoluzionario di inviare e scambiare denaro – e altri valori – basato sulla tecnologia denominata “Blockchain”.
Il cuore ed il fulcro di quest’ultima è la creazione di un database decentralizzato e distribuito in tutta la Rete di Internet.
Tale database che è nato inizialmente anche per altri usi come la trasmissione codificata e criptata di informazioni riservate, è una sorta di “libro mastro” dove tutte le transazioni che vengono fatte sono controllate e validate non da un unico organismo centrale, come accade nell’attuale sistema bancario, ma bensì da una rete di computer (in gergo detti miners) collegati tra di loro che lo condividono e lo mantengono attivo e funzionante, ed ognuna di esse pur essendo totalmente anonima è identificata, catalogata e contabilizzata con estrema precisione da un numero di serie preciso ed unico.
I vantaggi di questa tecnologia che utilizza un sistema di codici numerici crittografati è appunto poter garantire la sicurezza e l’anonimato di ogni transazione iscritta nella blockchain, ovvero il libro mastro, ed è basata fondamentalmente sul rapporto di fiducia che si crea tra gli utenti della rete di computer e sul loro lavoro costante ed indefesso per mantenere in funzione le macchine sulle quali si fonda l’intero sistema. Il Bitcoin, ideato e realizzato appunto da Satoshi Nakamoto, è il primo e molto riuscito e fortunato esempio di utilizzo della tecnologia Blockchain per creare una criptovaluta. Una criptovaluta è appunto una valuta virtuale il cui valore inizialmente si fondava solo sul rapporto fiduciario degli utenti che la adoperavano per fare degli scambi di una qualche forma di merce o di valore su Internet e, sempre inizialmente, fu usato anche per alimentare traffici illeciti (più volte sgominati dalla autorità statunitensi).
Poi, con l’aumento vertiginoso del volume di scambi, il Bitcoin che oggi è un asset finanziario universalmente riconosciuto anche se, da alcune istituzioni ed importanti organismi finanziari internazionali in primis, assolutamente temuto e se non veramente apertamente odiato, ed in alcuni Paesi come la Cina ancora praticamente illegale. Il cambiamento è avvenuto a cavallo del 2012-2013 dopo la gigantesca e devastante crisi finanziaria del 2008, quando ai più fu chiara la profonda crisi dei tradizionali sistemi di scambio e trasferimento valori. Tale tendenza, che si è manifestata in tutta la sua potenza proprio in occasione della Crisi finanziaria di Cipro dove il Btcoin ha rappresentato per migliaia di risparmiatori un nuovo bene rifugio compensando la perdita di fiducia nelle banche e i tremendi ed inaccettabili rischi di un sistema finanziario allo sbando, estremamente fragile e volatile, e l’introduzione di prelievi forzosi sui conti correnti. In seguito a tale episodio, il Bitcoin in primis, e le altre criptovalute basate sulle applicazioni e le evoluzioni della tecnologia blockchain (nate subito dopo), stanno acquistando sempre più valore ed importanza nonostante i pareri negativi e le perplessità degli scettici e dei detrattori. E alcuni scandali come il fallimento e la chiusura del sito web che concentrava enormi volumi di Bitcoin con conseguenti perdite milionarie.
Infatti, il sistema alla base della massiccia diffusione delle criptovalute, e soprattutto sul quale si fonda la possibilità di crearne sempre di nuove con utilizzi different, non solo minaccia di distruggere o, nella migliore delle ipotesi, rivoluzionare profondamente il sistema finanziario ma, anche, di rappresentare una svolta veramente epocale portata a cambiare profondamente il modus vivendi di moltissimi esseri umani. Un esempio di questa rivoluzione in atto che si annuncia più forte e pregnante e dirompente della stessa introduzione e diffusione su scala globale di Internet è la criptovaluta Ethereum nata dopo il il Bitcoin con lo scopo di diffondere la possibilità di stipulare a vari livelli ed in vari settori degli Smart Contracts (fondamentalmente dei programmi informatici creati per regolare e attuare dei contratti virtuali in maniera assolutamente più rapida, efficiente ed efficace rispetto ai contratti tradizionali).
Bene, siamo giunti alla fine di questo nostro excursus sul mondo di Bicoin e delle altre criptovalute basate tutte sulla rivoluzionaria ed innovativa tecnologia informatica Blockchain che è nata in seno alla cultura Cyberpunk, utopica ed irriverente nei confronti dell’ordine costituito degli anni Ottanta del secolo precedente come strumento per accrescere la libertà di scambio di valore ed informazioni degli individui, e che oggi sta prendendo sempre più piede come sistema universale di scambio di valore affiancando e rivoluzionando profondamente il sistema finanziario globale tradizionale.