Concorsi Letterari: pro e contro. Come districarsi?
3 Settembre 2016di Giuseppe Malica
Una nostra indagine nel mondo dei concorsi letterari ci ha portato ad alcune conclusioni di sicuro interesse per chi si vuole aprire a questo mondo.
Si definisce concorso letterario quel bando concorsuale con cui un’associazione o istituto comunica un tema di ricerca sul quale i partecipanti consegneranno un lavoro, previo pagamento di quota di partecipazione e, dopo selezione, verrà premiato il/i migliore/i.
Vi sono concorsi letterari sui più svariati temi, anche filosofici. Vediamo quali sono i più seri e utili, anche, per la carriera di uno studente.
Intanto riconoscere un concorso letterario non è cosa semplice. Uno studente o un appassionato devono fare attenzione a non cadere in inganno.
Vi sono infatti concorsi dietro i quali si cela l’editrice che, facendo vincere quasi tutti i partecipanti, permette la pubblicazione dell’opera presentata previo contributo spese (il pagamento) per la realizzazione dell’opera. Nel migliore dei casi, dietro a un concorso poco utile c’è la perdita di tempo.Vediamo i fattori a favore e quelli a rischio.
PRO:
– La possibilità di avere un riconoscimento pubblico del proprio valore e di quello dell’opera;
– vantare una pubblicazione con codice SBN che vale anche per i pubblici concorsi (punteggio universitario)
– mettersi in gioco saggiando le proprie competenze.
CONTRO:
– finire nel giro delle editrici a contributo spese;
– spendere soldi per un prodotto che non verrà mai distribuito;
– non vincere;
Da esperienza, vi sono dei “trucchi per saggiare” un concorso letterario utile rispetto a un altro:
- Prima cosa, non deve essere gratuito. Se l’iscrizione viene offerta come gratuita, probabile che bisognerà spendere soldi dopo (fanno eccezione le fondazioni che offrono premi in denaro, rare per’altro).
- Il presidente o il responsabile di giuria del concorso devono essere personalità di chiara fama, o comunque di un tale livello che garantiscano la serietà del concorso.
- Se si ha paura di perdere tempo, si partecipi soltanto con un lavoro originale e ben fatto, leggendo nel bando quanti posti siano disponibili.
- E’ ovvio che un concorso che premi massimo 3 vincitori è difficile da vincere, mentre uno che ne premia 10 lo è di meno! Un consiglio: chiedete con una mail il numero dei partecipanti alla selezione (ne avete facoltà) cosi da fare un vostro calcolo probabilistico.
- Altro importante punto d’appoggio è il tema del concorso. Temi troppo larghi e vacui sono da evitare.
- Concorsi senza tema ancora peggio (selezioniamo opere di poesia, saggistica, etc…). Sono da preferire temi rigorosi e specifici, indici di serietà della commissione e di bassa “concorrenza” di altri partecipanti.
Ci sono molte “fregature” nel mondo dei concorsi letterari, ma lasciarsi scappare un bando può significare perdere una reale possibilità di pubblicare a costo zero, cosa più unica che rara.